VALUTAZIONE E GESTIONE DEL DOLORE NELL’EMOFILIA: UN’INDAGINE ITALIANA TRA PAZIENTI E MEDICI SPECIALISTI

Le persone con emofilia devono affrontare il dolore sin dalla tenera età, con l’insorgenza di emorragie articolari e la comparsa di artropatia, correlata ai sanguinamenti articolari ricorrenti. Nell’adolescenza e nell’età adulta, la prevalenza di emofilici che sperimentano dolore aumenta, così come l’impatto del dolore nella loro vita.

In questo scenario, un’indagine ha descritto la percezione del dolore e la sua gestione nelle persone con emofilia in Italia, sia dal punto di vista dei pazienti che da quello dei medici.

La prima informazione recuperata indica che la percezione del dolore dei pazienti è molto diversa da quella dei medici. In particolare, la percentuale di pazienti che ha segnalato dolore e sofferenza da dolore cronico è stata superiore del 15% rispetto a quella indicata dai medici, mentre i dati sui pazienti con dolore acuto sono più che raddoppiati.

L’identificazione di trattamenti farmacologici ottimali per il dolore cronico rimane un’esigenza insoddisfatta. L’implementazione e ottimizzazione di regimi di profilassi personalizzati con concentrati di FVIII/FIX a emivita standard o estesa, tenendo conto delle esigenze cliniche individuali, potrebbero migliorare i risultati dei pazienti, compreso il dolore. In questo senso, i medici riferiscono che il dolore cronico artropatico è stata la ragione principale per il passaggio dal trattamento su richiesta alla profilassi nel 52% dei pazienti.

Questa prima indagine italiana ha rivelato discrepanze nella consapevolezza del problema del dolore nell’emofilia tra pazienti e medici, evidenziando la necessità di affrontare accuratamente questa sfida clinica attraverso procedure standardizzate per la valutazione e la gestione del dolore.

 

Fonte:

  • Tagliaferri A, Franchini M, Rivolta GF, Farace S, Quintavalle G, Coppola A; on behalf of the ad hoc Study Group. Pain assessment and management in haemophilia: A survey among Italian patients and specialist physicians. Haemophilia. 2018;24:766–773. https://doi. org/10.1111/hae.13600
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Processo attraverso il quale il farmaco passa dal punto di somministrazione al plasma, mediante il passaggio attraverso le membrane biologiche.

Nel caso del fattore VIII la somministrazione avviene per via endovenosa, per cui l’assorbimento è immediato.

Proteina presente all’interno del tessuto connettivo. È la proteina più abbondante all’interno dell’organismo umano.

Prodotto contenente un’elevata concentrazione di fattore VIII in forma liofilizzata, e che viene impiegato per la terapia sostitutiva adibita al trattamento dell’emofilia A.

Versamento di sangue che si verifica in corrispondenza di un’articolazione, ossia il punto di giuntura tra due o più ossa.

Gli emartri sono i fenomeni emorragici più frequenti nei pazienti affetti da emofilia, e provocano gonfiore ed arrossamento dell’articolazione, che diventa calda e dolorante.

L’esposizione prolungata dell’articolazione all’infiammazione generata dall’accumulo di sangue può provocare l’insorgenza di patologie articolari.

Condizione che si verifica quando l’attività del fattore VIII è compresa tra il 5% ed il 40%.

Condizione che si verifica quando l’attività del fattore VIII è compresa fra 1% e 5%.

Malattia ereditaria di origine genetica caratterizzata da una carenza del fattore VIII della coagulazione, che espone chi ne è affetto ad un elevato rischio di emorragie, sia interne che esterne. L’emofilia di tipo A si manifesta principalmente nei maschi, mentre le femmine possono sono perlopiù portatrici sane.

Alcune delle manifestazioni tipiche della malattia sono emartri (emorragie articolari) ed ematomi (emorragie muscolari).

Proteina appartenente alla categoria dei fattori della coagulazione, un gruppo di enzimi che prendono parte al processo di coagulazione del sangue.

È codificato da un gene localizzato sul braccio lungo del cromosoma X.

Il fattore VIII è noto anche come fattore antiemofilico (AMF).

Gruppo di proteine dotate di funzioni enzimatiche coinvolte nel processo di formazione del coagulo.

I fattori della coagulazione sono contrassegnati da numeri romani, anche se ciascun di essi possiede anche un nome esteso.

Alcuni di loro sono prodotti dal fegato, mentre altri vengono sintetizzati dalle cellule endoteliali, che costituiscono il rivestimento interno dei vasi sanguigni.

Danni che si verificano a carico delle articolazioni, e che ne impediscono il regolare funzionamento, compromettendo le capacità di movimento di chi ne è affetto.

Nel paziente affetto da emofilia, le patologie articolari sono generalmente la conseguenza di emartri ricorrenti.

Regime terapeutico generalmente destinato ai pazienti affetti da emofilia di tipo A grave.

Prevede la somministrazione costante e ad intervalli di tempo regolari del fattore VIII mancante, ed ha lo scopo di prevenire l’insorgenza delle emorragie.

Terapia per il trattamento dell’emofilia di tipo A, che consiste nella somministrazione per via endovenosa del fattore VIII mancante, così da ripristinare il corretto svolgimento del fenomeno della coagulazione del sangue e prevenire l’insorgenza di episodi emorragici.

La terapia di sostituzione può essere somministrata secondo due regimi terapeutici: al bisogno o come terapia di profilassi.