IL RISCHIO INIBITORI È INFERIORE NEGLI EMOFILICI CON GRUPPO SANGUIGNO 0

L’appartenenza al gruppo sanguigno 0 esercita un effetto protettivo nei confronti della produzione di inibitori contro il fattore VIII. Questa è la conclusione alla quale è giunto un gruppo di ricercatori italiani che, alcuni anni fa, ha realizzato uno studio su 209 pazienti in cura presso il Centro Emofilia di Napoli e 8 Centri Emofilia situati in Emilia Romagna. Secondo questo studio, il rischio di sviluppare inibitori negli emofilici appartenenti al gruppo sanguigno 0 è del 45% inferiore rispetto a quello mostrato dagli emofilici con gruppo sanguigno A, B o AB. Questo rischio diventa addirittura inferiore del 60% se si considerano soltanto gli inibitori ad alto titolo, cioè quelli prodotti in quantità molto elevate, che rappresentano la più grande minaccia da affrontare, poiché sono particolarmente difficili da eradicare. I meccanismi che portano il sistema immunitario di un emofilico con gruppo sanguigno 0 ad essere meno reattivo contro il fattore VIII sono ancora da svelare, ma questa scoperta rappresenta un importante passo avanti nella comprensione dei processi coinvolti nella formazione degli inibitori, la più grande sfida che un malato di emofilia possa affrontare lungo il proprio percorso.

 

Fonte:

Franchini M. et al, Blood Group O Protects against Inhibitor Development in Severe Hemophilia A Patients. Semin Thromb Hemost. 2017; 43(1):69–74

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Anticorpi prodotti dal sistema immunitario del paziente affetto da emofilia, in seguito all’infusione del fattore VIII sostitutivo.

Gli inibitori riconoscono il fattore VIII infuso e vi si legano in maniera specifica, neutralizzandone l’effetto.