Sovrappeso e obesità sono condizioni particolarmente frequenti tra le persone affette da emofilia. Per giudicare se una persona si trova in condizioni di normopeso, sovrappeso o obesità, gli Specialisti si affidano, tradizionalmente, alla valutazione del BMI (Body Mass Index), un dato che esprime il rapporto tra peso e quadrato dell’altezza, e che in caso di obesità assume un valore piuttosto alto, che va da 30.1 in su. I soggetti affetti dalle forme più gravi di emofilia sono quelli che rischiano maggiormente di guadagnare peso nel corso degli anni, principalmente per via della limitata quantità di attività fisica praticata. Sorprendentemente, però, uno studio ha dimostrato che gli emofilici affetti dalle forme più severe della malattia e di età superiore ai 41 anni mostrano un BMI più basso rispetto a chi è affetto da forme lievi o moderate di emofilia. Questo effetto sarebbe da ricondurre all’atrofia, cioè alla perdita di volume, dei muscoli associati alle articolazioni compromesse dagli emartri, più frequenti in caso di emofilia severa piuttosto che lieve o moderata. L’atrofia muscolare determinerebbe, dunque, un calo del peso generale che si ripercuoterebbe anche sul valore del BMI. Questi risultati suggeriscono che un BMI nella norma non sempre corrisponde a uno stato di salute ottimale, e che nel valutare il peso forma di un emofilico può essere opportuno indagare anche sulle sue condizioni muscolari. Saranno necessari ulteriori studi per confermare gli effetti diretti esercitati dall’atrofia muscolare sul BMI, ma intanto vale la pena di trattare sovrappeso e obesità nelle persone emofiliche affidandosi non solo al BMI, ma anche ad altri parametri indicativi dello stato di salute generale.
Fonte
McNamara M. et al, The role of disease severity in influencing body mass index in people with haemophilia: a single-institutional cross-sectional study. Haemophilia. 2014;20(2):190–195.