La manifestazione più tipica dell’emofilia è il sanguinamento articolare (emartro).
È molto importante non solo evitare gli emartri, ma anche gestirli nel modo più efficiente possibile, al fine di evitare lo sviluppo di sinoviti.
Come prima cosa, quindi, è importante distinguere tra sanguinamento acuto e subacuto. Un emartro subacuto è generalmente associato a precedente sinovite o artropatia, mentre l’emartro acuto si verifica comunemente in un’articolazione precedentemente sana.
Il sanguinamento acuto è solitamente avvertito dal paziente come una sensazione di bruciore nell’articolazione. L’emartro si sviluppa entro poche ore; l’articolazione diventa infiammata, tesa, calda e la pelle diventa rosso vivo. L’articolazione colpita ha mobilità dolorosa e limitata. Dopo la somministrazione delle dosi appropriate di concentrati di fattori, il dolore diminuirà rapidamente, sebbene infiammazione e limitazione della mobilità scompaiano più lentamente. Il grado di infiammazione e limitazione del movimento sono sempre correlati alla quantità di sangue persa.
Gli emartri subacuti si verificano, invece, comunemente dopo due o tre episodi di sanguinamento articolare e persistono nonostante un adeguato trattamento ematologico. Quando gli emartri subacuti si ripresentano per mesi e anni, si presenta uno stato di artropatia emofilica.
Il trattamento ottimale degli emartri prevede una combinazione di fattore di sostituzione, aspirazione articolare, riposo, ghiaccio, analgesia appropriata e riabilitazione supervisionata, una volta che la fase acuta è stata controllata e il rischio di sanguinamento ridotto. Gli obiettivi del trattamento si concentrano nell’evitare l’atrofia muscolare, mantenere un adeguato grado di mobilità articolare, controllare le recidive e recuperare, se possibile, la funzione articolare.
Fonti:
Articular Bleeding (Hemarthrosis) in Hemophilia An Orthopedist’s Point of View, E. C. Rodriguez-Merchan, World Federation of Hemophilia. http://www1.wfh.org/publication/files/pdf-1155.pdf