ARTROPATIA EMOFILICA: IL RUOLO DELLA FISIOTERAPIA

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la riabilitazione come “un insieme di misure che aiutano le persone, che sperimentano o rischiano di soffrire di disabilità, a raggiungere e mantenere un funzionamento ottimale in interazione con il loro ambiente”. La capacità di movimento è, quindi, un elemento essenziale della salute e del benessere e centrale per essere sani.

Il sanguinamento nelle articolazioni e nei muscoli è una caratteristica clinica predominante dell’emofilia e può innescare un processo degenerativo caratterizzato da alterazioni della cartilagine articolare e di altre strutture delle articolazioni. Tra il 35% e il 50% dei pazienti, infatti, riferisce di vivere con dolore muscolo-scheletrico cronico. La terapia profilattica con concentrati di fattori della coagulazione ha dimostrato di prevenire o ridurre al minimo l’artropatia ed è una cura standard per le persone affette da questa condizione. La prevenzione dell’artropatia resta, tuttavia, un obiettivo primario del trattamento dell’emofilia.

La fisioterapia nel soggetto affetto da emofilia è diretta verso le esigenze e le potenzialità di movimento dei pazienti, e offre riabilitazione e servizi per sviluppare, mantenere e ripristinare il massimo movimento e capacità funzionale.

Le linee guida pubblicate di recente sulla gestione delle emartrosi raccomandano, infatti, la fisioterapia precoce allo scopo di controllare i sintomi, prevenire la recidiva del sanguinamento, prevenire il danno articolare e ripristinare la piena funzionalità e attività articolare.

 

Fonti:
Stephensen D, Bladen M, McLaughlin P. Recent advances in musculoskeletal physiotherapy for haemophilia. Ther Adv Hematol. 2018 Jul 2;9(8):227-237. doi: 10.1177/2040620718784834.

 

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Condizione che si verifica quando l’attività del fattore VIII è compresa tra il 5% ed il 40%.

Condizione che si verifica quando l’attività del fattore VIII è compresa fra 1% e 5%.

Malattia ereditaria di origine genetica caratterizzata da una carenza del fattore VIII della coagulazione, che espone chi ne è affetto ad un elevato rischio di emorragie, sia interne che esterne. L’emofilia di tipo A si manifesta principalmente nei maschi, mentre le femmine possono sono perlopiù portatrici sane.

Alcune delle manifestazioni tipiche della malattia sono emartri (emorragie articolari) ed ematomi (emorragie muscolari).

Fuoriuscita di sangue dai vasi sanguigni che si verifica in seguito al danneggiamento delle loro pareti.

L’emorragia si definisce interna nei casi in cui il sangue defluisce in una cavità naturale del corpo, o esterna quando il sangue si riversa all’esterno o in una cavità comunicante con l’esterno.

Coinvolgimento attivo del paziente nella gestione del suo percorso sanitario.

Danni che si verificano a carico delle articolazioni, e che ne impediscono il regolare funzionamento, compromettendo le capacità di movimento di chi ne è affetto.

Nel paziente affetto da emofilia, le patologie articolari sono generalmente la conseguenza di emartri ricorrenti.