ANZIANI E POLIFARMACOTERAPIA: GLI EMOFILICI MENO A RISCHIO RISPETTO AI COETANEI SANI

Con l’avanzare dell’età capita spesso di dover ricorrere alla polifarmacoterapia, cioè l’assunzione quotidiana di numerosi farmaci diversi, ciascuno destinato al trattamento di una specifica patologia, come diabete e ipertensione. Questa strategia si rivela spesso efficace nel gestire numerose malattie altrimenti potenzialmente pericolose, ma l’assunzione in contemporanea di molti farmaci non è priva di conseguenze. Può, infatti, capitare che questi interagiscano tra loro e che, in alcuni casi, generino degli effetti collaterali talmente gravi da superare i rischi legati alle malattie che curano.

Recenti studi hanno però dimostrato che gli anziani affetti da emofilia vengono sottoposti molto meno a polifarmacoterapia rispetto ai coetanei non affetti dalla malattia, e che sono anche meno soggetti agli effetti collaterali legati alle interazioni tra farmaci. Pare che questo fenomeno sia dovuto al fatto che la gestione della salute dei pazienti emofilici, inclusi gli anziani, sia affidata prevalentemente ai Centri Emofilia, il cui personale specializzato tende a prescrivere farmaci ai propri pazienti con estrema cautela, e solo dopo un’attenta valutazione del rischio associato all’assunzione di ogni singolo farmaco.

Il numero degli anziani emofilici è in continuo aumento, e molti Centri Emofilia si stanno già organizzando per offrire ai propri pazienti in età avanzata un servizio sempre più adeguato alle loro esigenze. Grazie ai continui progressi relativi a terapie e gestione della malattia, gli emofilici di tutte le età possono contare su un futuro sempre più roseo, aspirando ad una vita lunga e serena.

 

Fonte:

Mannucci P.M. Aging with Hemophilia: The Challenge of Appropriate Drug Prescription. Mediterr J Hematol Infect Dis. 2019;11(1):e2019056.

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